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Hypnero

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La Blacksmoke series costituisce un nucleo di una trentina di opere prodotte da Laura Santamaria in un arco temporale pari a dieci anni, ognuna con forme e dimensioni diverse, realizzate su supporti differenti – che spaziano dalle carte e tele ai supporti murali e al vetro.

In questo caso si tratta di un’opera della Hypnero 2011/2015 realizzata site specific nel 2015, che comprende tre rifacimenti della stessa in altrettanti contesti, ultimo dei quali la Whitechapel di Londra.

La ricerca artistica  di Laura negli ultimi anni si è focalizzata sull’utilizzo di materia pura – in particolare cinque elementi quali il fuoco, i pigmenti, i cristalli, la luce ed i pianeti – cui si avvicina con metodo, cominciando da uno studio approfondito a livello conoscitivo, mosso spesso dal dialogo tra spirito e materia, che a seguire imbocca la strada del processo artistico individuale, sempre fortemente sperimentale. 

Nei suoi lavori sono molti i riferimenti alla storia dell’arte e a discipline quali la gemmologia, l’archeologia e la scienza in generale. Il linguaggio del Cosmo, così complesso da interpretare, e la forma della materia proposta nella sua produzione come frammento dell’universo, consentono al pubblico di prendere parte e scoprire una dimensione misteriosa ed emozionale.

Estratti dall’intervista a Laura Santamaria: 

“Ho iniziato a lavorare con la fiamma – al vivo – durante la residenza del corso post universitario con Jorge Peris. Sono stati molti i passaggi che mi hanno portato a raggiungere questo elemento: grazie a Jorge – che mi ha portata a trovare gli estremi più radicali del processo con cui fino ad allora realizzavo le mie opere – è stato come compiere un atto chirurgico verso l’essenziale, ed ho subito capito che non mi sarebbe interessato altro che lavorare con la materia, un atto appunto radicale, puro e secco.”

“Nella fiamma trovo quella forma di pace che si raggiunge nella consapevolezza di poter essere parti di una fiamma quanto di una stella, di perdere quindi ogni senso della rappresentazione o del soggetto, a favore della possibilità di innescare un processo, una metamorfosi, che agendo esteriormente si compie anche nel sé e viceversa. Questa decifrazione della fiamma e della sua calligrafia nell’aria è un processo che si compie attraverso la luce.“

“Sono abbastanza maniacale nella scelta di ogni oggetto che diventerà parte del processo di realizzazione, in questo frangente nulla è lasciato al caso, e nel momento in cui installo un’opera tutto è già stato analizzato ampiamente. Questo mi permette il piacere dell’improvvisazione, parto in fondo da una sicurezza molto solida, e la gestualità che posso offrire è un distillato di libertà passato attraverso molta pratica, molta tecnica, che perfeziono continuamente.”

“Ogni opera è a sè, posso dire che l’accordo con le condizioni dello spazio è la costante, cerco di essere sensibile alle possibilità. Lavorando con il fuoco ho conosciuto l’aria, la fiamma che si muove, compie la sua danza mossa dal minimo soffio, e questo lo rispetto molto, non tenerne conto sarebbe come ignorare il fuoco nella sua essenza vitale, ogni traccia e segno è una calligrafia, un alfabeto, la decifrazione di entrambi gli elementi aria e fuoco sono sempre il punto di partenza di ogni opera.”

La consulenza tecnica è ad opera di Elisabetta Canna

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