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Pomona

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Pomona è una scultura di 64 x 59 x 169 cm,realizzata in ferro e catrame che rappresenta un cane a grandezza naturale, a terra, a riposo.

Fa parte di una serie cominciata tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, che vede i cani randagi come metafora della nostra civiltà, del nostro modo di abitare i luoghi e anche di abbandonarli, come nel caso delle città portuali che hanno perso la loro funzione commerciale.  È un nucleo che affronta tanti temi importanti, dall’esodo alla capacità di rapportarsi con gli altri, dall’idea sociale di branco e di capobranco al mescolamento di razze e via dicendo.

Estratti dall’intervista tecnica a Velasco Vitali:

“Ho trovato perfetto iniziare dai materiali dell’edilizia, cose semplici e abbinabili anche all’abusivismo. I materiali scelti allora – cemento, catrame, tondini – sono rimasti gli stessi nel tempo sia in quell’ambito sia nel mio fare artistico. Nel caso dei cani erano perfetti per raccontare l’anarchia del randagismo, anche artistico, ed hanno aiutato a definire meglio la mia cifra stilistica.”

“Mediamente si parla di un mese di lavoro, considerando che nel tempo – conoscendo meglio i materiali e la loro risposta e lavorabilità – sono diventato più rapido. Pomona come tutte le altre sculture dei cani hanno una struttura interna, un’armatura in ferro a forma di Tour Eiffel, a prescindere che poi le rivesta di cemento, ferro o catrame.”

“Il lavoro artigianale è molto lungo, una volta che viene impostato necessita di diverse ore di dedizione e ripetizione. Dopo qualche anno di sperimentazioni, in cui ho tediato amici e conoscenti scultori su diversi materiali – terracotta, gesso, fusioni – ho provato a mettere in pratica quello che disegnavo. Avevo il senso della terza dimensione, quello che riuscivo e riesco a pensare trovo il modo di realizzarlo.”

“Il catrame asciugando presenta dei sollevamenti, perché non aderisce completamente alla superficie sottostante, ma in generale la materia è movimentata, non è fastidioso per l’opera. I primi cani certo sono più fragili per quanto riguarda le saldature, alcuni sono già stati ripresi perché la ruggine ha fatto saltare alcuni punti di giuntura come le orecchie.”

“Ho visto turisti saltare la cavallina e fare foto seduti sui miei cani. Meno male che come ti dicevo le zampe sono strutture portanti, altrimenti non reggerebbero altro peso se non quello del cane stesso. Molti dei miei cani tornano con le code rotte. Questo dice molto del rapporto tra pubblico e opere d’arte, ho un repertorio di immagini raccolte di cosa è stato fatto con le mie opere.”

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