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The developed seed

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The developed seed è un lavoro che fa parte di una serie di diverse installazioni che portano lo stesso titolo, questo in particolare è stato realizzato nel 2017.

Si tratta di opere caratterizzate da elementi modulari composti in forme e diramazioni simili ma mai uguali, un’evoluzione di sperimentazioni precedenti, sempre legate ad elementi in acciaio.

In questo caso si tratta di un’opera composta da 254 elementi a goccia in acciaio saldati tra loro su tre ramificazioni che complessivamente misurano 155 x 128 cm.

Estratti dall’intervista tecnica a Loris Cecchini:

“I singoli elementi che compongono l’installazione ricordano una goccia ribaltata, ed ogni elemento è tripolare, nel senso che ha tre diverse possibilità di congiunzione con altrettanti elementi, ed ogni diramazione si sviluppa su angolon di circa 33°-35°, dando luogo, grazie alla casualità del girovite (filettatura) a vettorialità diverse.”

“Oggi utilizzo acciaio 316, acciaio 316L, alluminio anodizzato – un processo chimico-fisico che influisce anche sul colore degli elementi – oppure galvanizzato. Non applico quasi mai nulla sulla superficie metallica, anche perchè sono dell’idea che prima o poi una copertura superficiale come una cromatura si danneggi, salti.”

“I tempi di incubazione variano molto da lavoro a lavoro, ma la curiosità è un motore sempre acceso e la riflessione è continua, le soluzioni pian piano diventano linguaggio. Il risultato da ottenere è un progetto, ma bisogna differenziare un lavoro di cui conosciamo tempi di realizzazione, i materiali da usare e la processualità, da qualcosa che è invece una novità.”

“Se nel tempo si potesse mantenere sempre nuovo il metallo che ho utilizzato, per me sarebbe la condizione ideale, ma visto che tutto è destinato prima o poi a perdersi, quel che deve rimanere è il gesto, il linguaggio, il concetto. Per questo la documentazione è fondamentale.”

La consulenza tecnica è ad opera di Fabiola Rocco

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