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Veste

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Quest’opera installativa a dimensione naturale – alta 1,67 metri – è stata elaborata in occasione di un progetto espositivo cui Sabrina è stata invitata a partecipare con altre quattro artiste. Veste e Accessorio, elemento ad essa strettamente correlato, riflette la personale riflessione di Sabrina sulla casa intesa come dimensione intima in cui si conservano oggetti e ricordi.

Veste rispecchia esattamente quello che il titolo suggerisce, poichè si tratta di un abito sospeso, di colore nero e verde, carico di oggetti ed elementi decorativi naturali e non, dai pentolini e utensili metallici, alle bucce di agrumi, fiori di karkadé, pasta alimentare, semi vari, peperoncini… Il richiamo alla magia è esplicito, poichè in varie culture l’abito per il viaggio estatico indossato dallo sciamano è una tunica con attaccati vari oggetti penzolanti che con il loro tintinnio contribuiscono a scacciare via il negativo e a connettersi con la sfera spirituale.

Sabrina ha dato forma ad un’idea di corpo che si rivela tramite la sua assenza, perchè l’abito richiama la dimensione umana, anche se in questo caso è una presenza fantasmagorica caricata di forme e colori. Non è da sottovalutare, inoltre, la componente olfattiva dovuta agli elementi di cui Veste è rivestita.

Estratti dall’intervista tecnica a Sabrina Muzi:

“Veste ha un impatto molto forte sul pubblico, forte nel senso che incuriosisce molto, richiama l’attenzione perché ha tutti questi oggetti penzolanti, questi elementi attaccati; è un po’ un lavoro da esplorare, da scoprire man mano girandoci intorno. Guardando le reazioni del pubblico ho visto che si crea come un senso di meraviglia, come un bambino che esplora e smonta un giocattolo per sapere come è fatto. E questo tipo di approccio e di reazione era la mia intenzione.”

“La lavorazione è stata abbastanza lunga, ho fatto prima qualche schizzo cercando di chiarire la forma che volevo dargli, cosa ci volevo mettere sopra, e certe soluzioni sono venute fuori man mano che andavo avanti. Mi sono ispirata a tante immagine di abiti sciamanici, che sono bellissimi, però poi ho cercato di fare qualcosa di mio, distaccandomi da quello che avevo visto. Sono partita da un abito, una casacchina nera che compone la parte superiore dell’abito. Quindi ho cucito le maniche e la parte sottostante, di colore verde e nero, partendo da un vecchio abito. Questi elementi sono agganciati con degli automatici, così come gli accessori.”

“I materiali e gli utensili, se ci fai caso, sono tutti oggetti metallici, secondo una precisa simbologia e tradizione sciamanica. Hanno un suono, oltre che una facoltà specchiante, caratteristiche che tengono lontano le presenze maligne. I semi e le spezie hanno un alto valore simbolico, in passato erano anche usate come moneta e per lo scambio commerciale, tanto per dire l’alto valore che avevano. Sicuramente in parte perché erano importate dall’Oriente, ma anche per il loro profumo e le proprietà curative, ad esempio disinfettanti.”

“Veste non è su un manichino ma appeso ad una gruccia, sospeso. Ho trovato una gruccia che mi piace moltissimo, perché sembra un po’ tribale, ha questa forma stranissima ed è diventata parte dell’opera. Quando l’ho esposta la seconda volta aveva già questa gruccia, ed è sospeso da terra di una 30/40 ina di cm.”

“In caso di necessità, gli accessori si possono sostituire, gli elementi metallici si possono pulire se si opacizzano o sporcano . Se Veste si dovesse macchiare si può lavare, è una stoffa resistente e non c’è nessun elemento fisso, tutti gli accessori sono appesi e anche la parte sotto, le strisce di tessuto sono a parte. Comunque, per questo tipo di lavoro preferirei essere chiamata ad intervenire.”

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