Penna Bic

Il giornalista argentino-ungherese Lazlo József Birò fu il primo a rilevare le difficoltà nell’uso della penna stilografica per prendere appunti e il pensiero di poter ideare un’alternativa valida lo accompagnò per oltre dieci anni. Lo spunto vincente gli venne dall’osservazione degli impianti tipografici utilizzati per la stampa dei giornali. Si accorse dell’esistenza di un cilindro rotativo che consentiva l’applicazione continua ed uniforme dell’inchiostro. Iniziò così a pensare come poter trasferire quel sistema all’interno di una semplice penna, ci vollero centinaia di prove e di collaborazioni per realizzare un modello definitivo basato su tre elementi: una cannuccia per contenere l’inchiostro, l’inchiostro e una sfera che rimanesse sempre bagnata e che trasferisse alla punta una continua e uniforme quantità di liquido. Il sistema biro (detto anche a sfera) venne brevettato nel 1943, Lazlo Birò vendette in seguito i diritti di sfruttamento del suo brevetto a diversi produttori ed enti governativi, tra cui un barone francese di origine torinese di nome Marcel Bich che creò una linea di produzione industriale nel 1945 per produrre la penna che sarebbe diventata poi semplicemente la BIC. E per il suo successo puntò sul prezzo popolare e su un design semplice e rivoluzionario. Sette sono i componenti fondamentali della BIC:

1 – un tappo di chiusura che impedisce eventuali fuoriuscite di inchiostro, coordinato con il colore della penna.

2 – un corpo in plastica/cannuccia che contiene il canale dell’inchiostro e consente di impugnare agevolmente la penna, anche per il suo profilo esagonale (come nelle matite).

3 – un serbatoio di inchiostro: consistenza semi-fluida, passando dal serbatoio verso il puntale, a causa della forza di gravità, si spalma sulla carta.

4 – un puntale in ottone che collega il serbatoio al meccanismo a sfera.

5 –  un meccanismo a sfera di carburo, che rotolando preleva l’inchiostro dal puntale e lo spalma sulla carta nel miglior modo possibile, dosando perfettamente il quantitativo

6 – un cappuccio a protezione del puntale, che impedisce all’inchiostro di seccarsi ostruendo così il meccanismo a sfera

7 – un fermaglio che consente di fissare la penna al taschino oppure ad un supporto sottile.

In particolare, nel meccanismo a sfera di carburo la pallina ha un diametro che può andare da 0,38 mm a 1.6 mm, inserita nella punta della penna sfera,  l’inchiostro è contenuto all’interno di una cannuccia (il serbatoio) e passa sulla sfera attraverso una ghiera di minuscole creste. Dal 1950 ad oggi la BIC è stata prodotta sempre ed unicamente dalla Société Bic, e nel settembre 2005 la Bic annunciò di aver venduto 100 miliardi di penne usa e getta.

Gli inchiostri per penne a sfera debbono avere buona fluidità senza provocare sbavature, buona resistenza alla luce, rapida essiccazione all’aria, capacità di conservarsi fluidi nel refill per lungo tempo. L’inchiostro Bic Cristal è stato oggetto di una ricerca da parte di Antonio Mirabile restauratore con sede a Parigi; questa ricerca ha  evidenziato la natura instabile dell’inchiostro Bic, e della difficoltà nella reperibilità della formula chimica in quanto ovviamente sottoposta a diritto di copyright. Mirabile ha inoltre riscontrato la diversità dell’inchiostro a seconda delle nazioni di provenienza, ad esempio sembrerebbe che in Brasile l’inchiostro Bic sia particolarmente soggetto a sbiadimento. Inoltre anche la natura stessa dell’inchiostro porterebbe ad innalzare il livello di acidità della carta, ragion per cui diventa oltremodo suggerito un trattamento preventivo con i nuovi nanosistemi.

Per una migliore protezione dai raggi UV si può considerare l’applicazione una pellicola protettiva anti U.V per uso interno nell’ambiente espositivo – privato o museale – dal momento che blocca fino al 99% dell’irraggiamento. Infine si consiglia di evitare l’illuminazione naturale e prediligere l’irraggiamento artificiale, scegliendo un’ illuminazione a Led High CRI a luce naturale. I led infatti non emettono raggi UV e IR e oggi possono, con 2700 lumen, rendere una lettura perfettamente sicura e naturale.

Opere realizzate in penna-bic

Formica

Marcello Carrà
2009  

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